In tempi come questi la Festa della Donna assume un significato particolare…

Oggi che purtroppo le donne devono combattere ancora con la violenza e con la mancanza di parità, festeggiare o meglio celebrare l’universo femminile ricompre un’importanza che ha avuto solo in momenti veramente critici della storia del secolo scorso…
E’ importante che oggi sia un giorno diverso… oggi è importante dire no a tutte le ingiustizie e le violenze che ancora troppo spesso subiscono le donne di tutto il mondo, dal nord al sud, dall’est all’ovest dell’universo…
Oggi bisogna ricordare… è doveroso ricordare le donne che in passato hanno combattuto, a volte anche con la vita, per far valere diritti inalienabili di uguaglianza e di parità, di rispetto e di umanità che dovrebero essere la base di ogni società civile…
Oggi è altrettanto doveroso non dimenticare… non dobbiamo dimenticare i casi quotidiani di violenza contro le donne che ogni giorno riempiono le prime pagine dei giornali…
Donne violentate da estranei, come da mariti, padri, o compagni… bambine private troppo presto della loro dignità di donna… giovani donne sfruttate che finiscono per le strade… donne costrette a nascondere il proprio corpo in nome della religione… madri che non possono veder crescere i propri figli… donne private della vita per colpe che non hanno… donne che per lavorare sono costrette a non coronare il sogno di diventare madri o donne che perdono il lavoro perchè non hanno voluto rinunciare a tale sogno… donne lavoratrici che terminate le otto ore di lavoro ne iniziano un altro, a casa per accudire la famiglia, e a volte anche fuori casa perchè i soldi non sono mai abbastanza… donne che non hanno parità salariale e di diritti sul lavoro… per tutte le donne che ogni giorno si trovano a dover abbattere il muro del pregiudizio e delladisuguaglianza… per loro oggi dobbiamo festeggiare e ricordare…
Troppo spesso l’8 marzo è una giornata sfruttata commercialmente e ormai sottovalutata, troppo poco invece un’ occasione di riflessione…
Ben vengano le mimose e i fiori, ma non vogliamo regali se prima non abbiamo rispetto.....

Auguri a tutte le amiche

ros

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Commento da forsemai {Bi} su 8 Marzo 2011 a 9:31

Grz Ros .. e con l’occasione ricordo che oggi si riuniranno migliaia di persone sui ponti di tutto il mondo per mostrare il sostegno alla causa femminile e celebrare le loro conquiste: ‘UN PONTE PER LE DONNE’ un abbraccio a tuttE..!!! Bi

Commento da ginzi8 su 8 Marzo 2011 a 9:10

AUGURI A TUTTE LE DONNE DEL MONDO.........NON SOLO OGGI MA TUTTI I GIORNI !!!!!!!!!!!!!!

Commento da LILIANA TERENZI su 8 Marzo 2011 a 7:34
grazie Rosalba auguri pure a te e a tutte le donne del mondo, un augurio a Maddy x la bella informazione data di Onorata Rodiani, queste storie di donne martiri mi fanno tenerezza un abbraccio a tutte  a te  auguro una bellissima giornata   baci liliana
Commento da maddalena / Giallo su 8 Marzo 2011 a 5:54
per informazione aggiungo che Onorata Rodiani fu l'UNICA PITTRICE del '400
Commento da maddalena / Giallo su 8 Marzo 2011 a 5:49

un mio personale augurio a tutte le amiche, la storia di Onorata Rodiani, pittrice.

Onorata Rodiani

Non le abbiamo dato la caccia. Ma lei non ci ha mai creduto e non è mai tornata a casa. Onorata Rodiani era nata a Colleone nel 1403. Era solo una donna, ma le era stato affidato il compito di affrescare il palazzo di Cabrino Fondulo, il marchese, signore di Cremona dal 1404 al 1419, conte di Soncino e vicario imperiale. Era feroce, Cabrino, ma era anche un coraggioso capitano di ventura.

Onorata, era entrata nel palazzo come dama di compagnia di sua moglie, Pominia. Si annoiava, aveva talento e chiese di affrescare le stanze della signora. Aveva 23 anni ed era bella. Lanfranco, un giovanotto che tenevamo a corte, se ne accorse. Troppo. Un giorno, forse eccitato dal modo in cui Onorata arrotolava la gonna e rimboccava le vesti per poter dipingere pareti e soffitto, spedì il garzone a comprare i colori e tentò un goffo approccio. Poi l’assalì. Onorata urlò, cercò di divincolarsi. Non servì a nulla. Allora gli piantò nel collo un grosso compasso. In genere lo usava per riportare i disegni sulla parete.

Non si guardò neanche indietro. Fuggì. Temeva l’ira di Cabrino.

Raggiunse la casa della sua vecchia balia, si vestì da uomo. Poi lasciò una lettera di confessione per la marchesa, e partì a cavallo, facendo perdere le sue tracce. Quando ricevette la lettera, Cabrino promise che non le avrebbe torto un capello: si era solo difesa.

Ma forse Onorata non lo seppe mai. O forse non si fidò. Due anni dopo il marchese fu catturato da Oldrado Lampugnani, ministro e uomo di fiducia di Filippo Maria Visconti. Fu condannato a morte seduta stante e decapitato sulla piazza dei Mercanti. Nell’esercito di Lampugnani militava, sotto falso nome e false vesti, anche Onorata.

Pare che, con gli anni, era diventata capitano. Nell’agosto del 1453, combatteva nell’esercito del duca Corrado Sforza. Per questo partecipò alla battaglia per liberare Castelleone dall’assedio dei veneziani. Forse perché difendeva la sua città, si espose più del solito. Sotto il Torrazzo, che stava per cadere in mano veneta, fu colpita da una sciabolata.

La trassero fuori dalla mischia. L’adagiarono a terra. Le tolsero l’armatura. E restarono a bocca aperta: solo ora i suoi compagni, che la conoscevano da tanti anni, che avevano condiviso con lei battaglie e bivacchi, scoprirono che era donna. Tentarono di salvarla. Non ci riuscirono. Mi hanno raccontato che con l’ultimo sospiro, a chi le chiedeva chi fosse, rispose: «Onorata fui, onorata vissi, onorata muoio».

Commento da elettra giuseppina su 8 Marzo 2011 a 2:25
auguri anche a te cara
Commento da velia greco su 8 Marzo 2011 a 1:42
grazie rosalba

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