L’estate si sa, è tempo di viaggi, di ricordi, di immagini, che si accumulano nel tempo e fanno “volume” nella nostra vita.
Ci sono molti modi di viaggiare, con la fantasia, per esempio, e Gulliver a questo proposito tendeva ad esagerare non avendo vie di mezzo, o tutto grande o tutto piccolo, chi come Kipling descriveva una fantastica giungla senza averla mai frequentata, chi come Colombo era convinto di andar per la Cina e invece trovò l’America.
Disavventure da viaggio si potrebbero chiamare. Ecco, mi piacerebbe che ci fosse qualcuno che raccontasse un episodio, un ricordo, una sorpresa inaspettata, qualcosa di buffo che ricorda con piacere.
Ovviamente inizierò io con un ricordo.

La casa in collina

Ero stato attratto dall’idea di andare un fine settimana in collina nelle Marche, e precisamente a Castelplanio. Era settembre e mi piaceva visitare i luoghi dove si produce il Verdicchio. L’occasione si materializzò con l’invito di un amico di lavoro, che mi disse aveva fatto ristrutturare la cascina dove abitava suo padre, vignaiolo da sempre e appassionato allevatore di un piccolo gruppo di mucche.
Durante il viaggio mi raccontò che avevano i figli deciso che il padre era ormai troppo anziano per lavorare ancora duramente nei campi e che quindi avevano trasformato la piccola cascina in una casa collinare.
Infatti alla vista, la casa era stata notevolmente abbellita: tutta mattoni a vista, una grande scala esterna che conduceva al primo piano dove era state ricavate le stanze da letto, la cucina, la sala con un grande caminetto. Al pian terreno c’era un piccolo portichetto con alcune botti di vino e alcuni tavoli per degustare sia il vino che generose libagioni. Anche gli altri spazi della casa al pian terreno erano ristrutturati e tutti chiusi da porte in legno marrone con in mezzo dei vetri opacizzati. Il cortile spaziava, essendo in cima ad una collina, su meravigliosi vigneti che degradavano verso un paese vicino. Il trionfo della pace e del silenzio.
Alla sera dopo aver cenato mi coricai in un stanza arredato con molto buon gusto e memore dei miei trascorsi di gioventù (sono nato in campagna) cercai nei miei ricordi i profumi della mia infanzia prima di addormentarmi. Forse la mia immaginazione, nel dormiveglia, era troppo fervida, infatti mi sembrava di sentire un vago “profumo” di stalla. E a ben sentire, mi sembrava che alcuni rumori provenissero dal pian terreno. Come di qualcuno che si muoveva, scalciava e poi pesantemente si coricasse. Mi addormentai, ma alle quattro del mattino, un gallo aveva deciso che era ora di alzarsi e non ci fu verso di chiudere occhio.
Al mattino dopo la colazione, il vecchio contadino mi fece visitare i vigneti e mi raccontò che lo “avevano” messo in pensione e che l’uva veniva portata in una cantina sociale, per lui aveva tenuto un piccolo filare di uva da tavola. Non aveva più nulla da fare..o quasi. Infatti tornando verso casa, mi invitò a seguirlo e con un sorriso incantevole aprì al pian terreno una porta in legno nuova con il vetro smerigliato e mi disse :
“…sono stato d’accordo su tutto quello che i miei figli hanno voluto fare, ma…almeno su una cosa non ho ceduto..”
All’interno della stanza grande dipinta di un bianco abbagliante c’era una mucca che beatamente ruminava. Il pavimento era in mattoni rossi nuovi e con tutta la paglia per terra appena sistemata e facevano bella mostra un abbeveratoio e alcuni secchi per il latte.

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Commento

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Commento da forsemai {Bi} su 7 Giugno 2009 a 13:36
bellissima :) ovviamente io sono TROPPO piccola x avere ricordi del genere...................
ahauahauahaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa MAGARIIIIIIIIIIIIIIIIII
kiss ♥

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