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21 dicembre Che Natale sarebbe senza albero e presepe?
Oggi fanno parte della tradizione e non possono mancare nelle nostre case.
ll presepe è senza dubbio il simbolo più importante che ricorda l’evento più importante nella storia della religione: la nascita di Gesù.
Allo stesso modo, anche l’albero con le palline di Natale rivestono un significato unico e arrivato fino a noi con una tradizione forte, secolare e misteriosa che in pochi conoscono.
Quali sono le origini dell’Albero di Natale?
L’usanza di allestire un albero speciale per celebrare il Natale nelle case ha origini molto antiche.
Sappiamo che già i popoli precristiani del nord erano soliti appendere corone di sempreverdi e agrifoglio alle porte delle case, a ridosso del Solstizio d’Inverno, per tenere lontani gli spiriti maligni, e decoravano le abitazioni con rami d’abete, vischio e agrifoglio.
Nell’antica Roma si adornavano i templi durante i Saturnali, le celebrazioni in onore di Saturno durante il Solstizio invernale, con alberi d’abete a partire dal 17 dicembre. La tradizione romana era quella di utilizzare l’abete bianco, considerato un simbolo di vita eterna e vicinanza a Dio.
Sempre a Roma era molto diffusa un’altra usanza, il culto del “Sol Invictus”. Durante questo rito, i sacerdoti ad esso devoti si ritiravano nei santuari speciali e uscivano a mezzanotte per annunciare che la Vergine aveva partorito il Sole.
A Roma il culto del “Sole che nasce” si collegava a quello del dio Mitra. Gli antichi romani consideravano dunque i giorni che precedevano e succedevano il Solstizio invernale i giorni dedicati alla rinascita del Sole. In questa occasione, oltre a decorare templi e case con rami di abete bianco, i romani organizzavano banchetti e sacrifici dedicati a Saturno. Questa tradizione ricorda in qualche modo il nostro modo di celebrare il Natale.
Ci spostiamo dall’Italia per scoprire che anche i Celti festeggiavano il Solstizio d’Inverno banchettando e raccogliendosi intorno al fuoco.
Si trattava della festa di Yule e anche in questa occasione venivano realizzate a mano decorazioni fatte con rami di sempreverdi a simboleggiare la lotta e la resistenza contro le insidie dell’inverno.
È solo nel Medioevo cristiano che si iniziò a esporre nel sagrato o all’interno delle chiese, oppure nelle piazze del villaggio, in occasione del Natale, alberi interi, abeti e sempreverdi.
In alcuni casi, soprattutto nel nord Europa, si usavano alberi biancospino o di ciliegio, che solitamente si trovavano nelle case e che fiorivano nel periodo natalizio. In molti villaggi, invece di usare un albero vero, venivano costruite piramidi di legno, decorate con carta, mele e candele.
Una particolarità diffusa, al di la che si trattasse di alberi veri o rami, riguarda le decorazioni di questi alberi primitivi. Tutti venivano decorati con la frutta, in particolare mele rosse, e successivamente dolci, ninnoli, nastri di tessuto e ostie sconsacrate.
Un’usanza molto diffusa in Germania era quella di decorare gli alberi di Natale con pan di zenzero e mele coperte d’oro, con l’aggiunta di altri dolci, rose ritagliate di carta colorata, cialde e fogli d’oro.
Un altro decoro molto diffuso già in origine, erano le noci colorate o dorate, spesso sostituite con le pigne.
Possiamo considerare le mele rosse le antenate delle palline di Natale.
La ragione che spiega la scelta delle mele rosse non è solo un fattore puramente estetico. In questa scelta c’è anche un chiaro riferimento all’albero della Conoscenza del Bene e del Male del giardino dell’Eden.
La mela infatti ricorda il frutto proibito, il simbolo del peccato originale di Adamo ed Eva.
In origine, il 24 dicembre si celebrava il giorno di Adamo ed Eva. Nei giorni precedenti a questa festa, ormai caduta in disuso, venivano messe in scena nelle città e nei villaggi particolari rappresentazioni teatrali chiamate Opere Misteriose o Opere Miracolose.
Questi spettacoli avevano lo scopo di comunicare alla gente che spesso era analfabeta, le verità religiose presenti nella Bibbia.
In particolare, una delle opere miracolose era l’Opera del Paradiso e raccontava la scena della cacciata dai giardino dell’Eden di Adamo ed Eva.
La scenografia tradizionale mostrava al centro un albero sempreverde, simbolo dell’immortalità, e mele rosse che pendevano dai rami
Così si diffuse l’usanza di mettere nei cortili prima e nelle case poi, il cosiddetto “albero del Paradiso” con tante mele rosse appese. Da una parte le mele simboleggiano la tentazione, dall’altra la morte del peccato grazie alla nascita di Gesù a Natale.
Ancora oggi in molti paesi si utilizzano le mele come addobbi di Natale. In Polonia ad esempio, l’albero di Natale viene addobbato con mele, caramelle, cioccolatini avvolti in carta colorata, arance e noci avvolte in carta stagnola. In Italia, soprattutto in Alto Adige, gli alberi vengono decorati con mele rosse al naturale, infiocchettate, inzuccherate, caramellate e laccate.
In Galles è molto diffuso il “Calennig”, ovvero una decorazione che viene esposta nelle case o donata agli amici come segno di buon augurio per il nuovo anno.
Questa decorazione viene realizzata con una mela che viene posizionata su un treppiede fatto di rametti e infilzata con abbondanti chiodi di garofano. Al di sopra, dove si trova il picciolo, viene posto un ramoscello di bosso ornato con chicchi di uvetta come fossero i suoi frutti.
E' un pò lunghetta lo so, ma credo interessante
Buon 21 dicembre ed un abraccio a tutti
ros
Commento
Molto bella, e interessante come sempre . Grazie Rosalba. Felice e sereno Natale. Ciao
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