Gli amici di Rosalba che giocano "anche" a Bridge
Venerdì mattina mia mamma mi ha lasciato ed ha raggiunto il mio papà.. finalmente riuniti e felici!
Io ho avuto la fortuna di averli per tanto, tanto, tanto tempo.. ma non placa, comunque, questo vuoto..
Soffro, ora, per mio papà, come non ho sofferto un anno e mezzo fa: dovevo aver cura del dolore di mia mamma; soffro perché se n’è andata anche lei e soffro per questi ultimi 3 mesi che mi hanno minata emotivamente..
Non posso paragonare il mio dolore con quello ben più grande di chi l’ha persi da giovane o, peggio ancora, con qualche “terribile ed
insuperabile” dolore di altro genere (che non riesco neanche a scrivere) , quindi
chiedo perdono per questa esternazione del mio dolore a chi ne ha vissuto
“altri”.. peggiori..
Prendetela come un atto d’amore che dedico ai miei.. attraverso le parole che mio figlio, sabato, ha voluto leggere al suo funerale,
augurandoVI (e augurandoMI) di lasciare nel cuore dei nostri cari le stesse
cose:
Non è facile, se non impossibile, provare a contare le persone che hai incontrato e a cui, ognuna a modo tuo, hai cambiato la vita.
L'amore che hai dato, gli abbracci con cui hai fatto sentire ognuno di noi come se niente avrebbe mai potuto farci del male, o le
parole che hai detto per farci stare bene, per consolarci, per ricordarci
quanto, ai tuoi occhi, ognuna delle nostre vite valeva più di tutto l'oro del
mondo.
A me hai insegnato a volare, coi pensieri, con gli occhi. Mi hai fatto vedere come ci si rialza sempre.. Come, anche nel peggiore
o più triste dei momenti, si debba sempre andare avanti cercando di trovare un
appiglio, una luce, una speranza.
Ogni volta che qualcosa nella mia vita va storta, io penso a te. Al tuo sorriso, sempre e comunque. Perché persone come te, nonna,
non esistono più. Persone che hanno storie e vita da raccontare. Persone che
vedono sempre il lato buono delle cose e degli esseri umani.
Scrivo queste parole perché è questo, anche, che mi hai insegnato fin da quando ero piccolissimo e mamma e papà mi lasciavano alle
tue cure e del mio amato nonno Agu. Mi dicevi sempre di scrivere, di tirare
fuori ogni pensiero, di non buttarlo mai né lasciarlo andare. Perché era quello
che facevi tu. Era il tuo modo di parlare al mondo e di lasciare qualcosa che
fosse più delle parole nell'aria. In un mondo che viaggiava veloce: coi
telefonini, i messaggi, le mail. Tu mi ricordavi sempre di fermarmi, prendere
una penna e scrivere. Anche a nessuno, anche a me stesso. Ho ancora tutte le
tue lettere, nonna. Non ne ho mai persa né buttata una. Sono forse la cosa più
di valore che io abbia mai avuto in vita mia. Perché ogni tua lettera era una
storia, era una favola, ed era una parte di te che lasciavi a me.
Voglio ricordarti usando le immagini più felici della mia vita, che sono legate ad ogni pomeriggio in cui, a Roseto, io tornavo dal
mare e trovavo te e nonno, insieme, ad aspettarmi ogni santo giorno a braccia
aperte e col sorriso sulle labbra, come se fosse stata sempre una giornata
speciale, anche se, magari, ci vedevamo per un mese intero tutti i giorni.
Ecco com'eri tu.
So che non leggerai mai tutto questo, so che non sentirò mai piùla tua voce e che non mi abbraccerai mai più.. già mi manchi da
morire nonna.
Se è vero che c'è qualcosa dall'altra parte, spero che tu sia lì e nonno con te. Mi piace pensare che ora siate nuovamente felici,
insieme.
Salutalo tanto da parte mia.
Ciao nonna.
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