13 dicembre - la notte di Santa Lucia
Le notti dell’inverno, pur così fredde e buie, racchiudono una magia davvero speciale: sono il momento in cui tanti sogni diventano realtà, prendendo forma poco a poco o balzando all’improvviso davanti ai nostri occhi increduli e stupefatti.
Grandi e piccini, mamme, papà, nonni e bambini… tutti noi desideriamo qualcosa di unico e meraviglioso: e… se il momento buono fosse proprio vicino?
Ora vi spiego: avete mai sentito parlare di Santa Lucia?
Sì, certo, proprio lei: la santa che, in alcune provincie italiane, porta doni ai bambini nella notte tra il 12 e il 13 dicembre.
Ebbene, santa Lucia ha una storia bellissima.
Volete che ve la racconti? Allora, chiudete gli occhi e ascoltate…
Tanti, tanti anni fa, in una fredda notte al principio dell’inverno, il cielo della bellissima città di Siracusa si illuminò di una nuova stella: era nata la piccola Lucia! La sua famiglia, di nobile lignaggio, aspettava da tempo la nascita di un erede cui lasciare la grande ricchezza accumulata da tempi immemorabili.
Finalmente, dopo una lunga attesa, Lucia era arrivata: la splendida bimbetta aveva un bellissimo sorriso, uno sguardo dolce e modi gentili.
Il padre e la madre di Lucia guadavano con smisurato orgoglio la loro piccina: di sicuro, bella com’era, sarebbe andata in sposa a qualche nobile cavaliere, o addirittura a un principe!
La piccola Lucia crebbe tra gli agi e i lussi, ma aveva un cuore davvero buono e generoso.
Insomma, più Lucia cresceva, più le persone la amavano e ne apprezzavano le numerose doti, prima fra tutte la grande generosità.
I genitori sorridevano compiaciuti, immaginando per la loro figliola un matrimonio sontuoso e una vita felice di moglie e madre, magari in un bel palazzo nel cuore della città.
Un brutto giorno, però, il padre di Lucia morì all’improvviso. Le ricchezze della famiglia permisero a Eutichia – così si chiamava la madre di Lucia – e alla figlia di continuare a vivere agiatamente, ma più i giorni passavano più la madre di Lucia era preoccupata per l’avvenire della sua bella figliola.
Così, consigliata da un fidato amico del defunto marito, decise di promettere Lucia in sposa all’uomo più ricco della città.
Costui – un facoltoso mercante pagano – era di molti anni più anziano della giovane fanciulla, e non vedeva di buon occhio la generosità della sua promessa sposa. Lucia, infatti, aveva conservato l’abitudine di regalare con un sorriso i suoi averi alle persone più bisognose – e a quell’epoca erano davvero in tanti, a non aver di che mangiare!
“ Lucia, te lo ripeto per l’ultima volta: devi smetterla di andar in giro a regalare cibo e vestiti ai poveretti! – la rimproverò un giorno la madre – Pensa un po’, che dirà il tuo futuro marito? Non potrai di certo uscire tutti i giorni a sperperare denaro per regalarlo a quei morti di fame!”
“– Ma mamma, quelle persone rischiano davvero di morire di stenti! – rispose Lucia – Devo aiutarli!”
“– E chi ti ha messo in testa una cosa del genere? D’ora in poi ti proibisco di uscire di casa! – si infuriò la madre.
Lucia abbassò gli occhi e non rispose.
Mentre distribuiva viveri ai poveri, aveva conosciuto dei cristiani che le avevano parlato di Gesù e del suo messaggio d’amore. Lucia ne era rimasta conquistata: aveva voluto farsi battezzare e aveva deciso di dedicare tutta la sua vita al servizio dei poveri in nome di Gesù, però non ne poteva parlare alla madre perché sapeva bene che le leggi stabilite dall’imperatore Diocleziano punivano con la morte i cristiani.
E… come fare, ora? La madre le aveva proibito di uscire, e Lucia non voleva certo disubbidirle, però tante persone avevano bisogno del suo aiuto… soprattutto i bambini, che aspettavano con ansia le sue visite per giocare con lei! Pensa e ripensa, decise che avrebbe continuato ad aiutare le persone uscendo di nascosto, durante la notte, con l’aiuto di un fedele servitore, Castaldo, e del suo asinello Pippo.
Così, per qualche tempo, Lucia continuò a visitare i poveri della città e a portare conforto e piccoli regali a chi ne aveva bisogno.
Però, dopo qualche mese, in città iniziò a correr voce che una misteriosa fanciulla cristiana portasse di notte cibo e regali ai bambini più poveri. Ciò insospettì il ricco mercante cui Lucia era stata promessa in sposa.
“‒ Vuoi vedere che la misteriosa ragazza di cui tanto si parla è proprio Lucia? – rimuginava l’uomo tra sé – Ah, per tutti i diavoli! Ci penserò io a rimetterla in riga!”
Ordinò ai suoi sgherri di portare Lucia al suo cospetto e la interrogò senza pietà. Lucia, con il suo sorriso tranquillo, gli spiegò che per lei era importante continuare ad aiutare le persone, soprattutto ora che lo faceva nel nome di Gesù.
Il mercante non ci vide più dalla rabbia e, infuriato per la dolce fermezza della ragazza, la denunciò alle autorità. La povera Lucia fu interrogata di nuovo, e addirittura torturata, ma neppure così le guardie riuscirono a cancellare il suo sorriso!
Allora decisero di ucciderla, pensando che si sarebbero liberati di lei. Tutta la città pianse per giorni e giorni la morte della sventurata Lucia, così bella e generosa. Chi avrebbe portato conforto ai bambini, ora che lei non c’era più?
Arrivò l’inverno, e con l’inverno arrivarono lunghe notti fredde e buie. I bambini erano tristi, sentivano la mancanza della loro amica Lucia e la notte sognavano di vederla arrivare, con il suo fedele servitore Castaldo e il carrettino trainato dall’asinello Pippo.
Lucia, dal paradiso, guardava giù e vedendo i suoi piccoli amici sospirava:” – Ah, come vorrei poter tornare tra loro, almeno una volta all’anno! Come vorrei portar loro qualche regalo!”
Gli angeli e i santi, impietositi da tanta bontà, chiesero al custode dalla porta, San Pietro, di lasciar andare Lucia, almeno per una volta…
Una notte, infine, accadde il miracolo: un piccolo angelo si avvicinò a Lucia, la prese per mano e la accompagnò… proprio dal buon Castaldo e dal suo asinello, che la stavano aspettando con un carrettino pieno di regali!
Da allora, ogni anno nella notte del 13 dicembre Santa Lucia attraversa il cielo per portare ai suoi piccoli amici regali e dolcetti.
E per i più grandi? Beh, sicuramente qualche cosa c’è anche per loro, nel suo magico carrettino...basta crederci
buon13 dicembre e un abbraccio a tutti
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