Gli amici di Rosalba che giocano "anche" a Bridge
carissimi .
Se, all’inizio (quasi 10 anni), potevo essere dubbiosa o, anche, timorosa circa la riuscita di questa mia
iniziativa, ora non lo sono più, anzi, sono estremamente fiera dei miei amici e
(modestamente) anche un po’ di me stessa, perché sono sempre più convinta che i
sacrifici fatti per il raggiungimento di fini positivi e sorretti (come i nostri)
da grandi ideali come, la sincera reciproca amicizia, prima o poi vengano
abbondantemente ricompensati, come, peraltro, è stato.
Ma, non ho fatto tutto da sola, anzi.
Senza gli amici, senza la loro vicinanza, il loro aiuto,la loro comprensione ed amicizia, tutto sarebbe stato
vano. E per questo ringrazio tutti con profondo affetto.
Ho già avuto modo di esprimere questi miei sentimenti, ma oggi desidero ribadirli (sperando di non annoiare troppo), proprio immediatamente dopo l’ultimo raduno di Arezzo (ultimo in
ordine di tempo, ma non certo “ultimo” in assoluto, né come importanza) che ha
coinciso con la mia “rinascita” e “quasi” guarigione dopo un bruttissimo
incidente occorsomi più di 4 mesi fa.
Forse sono state le sofferenze e paure che a causa di esso ho provato, ma sta di fatto che mai, come in questa
occasione, mi sono sentita cosi emozionata e felice di sentire la vicinanza ed
il grande affetto dei miei amici.
Li ho osservati ed ho visto in tutti loro una grande gioia, voglia di partecipazione e condivisione, tutto
nell’ambito di un comune spirito di amicizia, cortesia e signorilità.
Questo mi ha indotto a pensare al fatto che la congiunzione “anche”, non a caso evidenziata nell’intitolazione
del nostro Gruppo: “Gli Amici di Rosalba che giocano ANCHE a Bridge”, mai fu
più appropriata.
In effetti, il tempo dedicato al Bridge (ancorché importante ed essenziale, vista la passione per il nobile
gioco che accomuna tutti noi), è stato in realtà di gran lunga inferiore alle
altre attività di Gruppo, quali lo stare insieme, il visitare luoghi d’arte,
apprezzarne le straordinarie bellezze e condividerne il piacere con tutti gli
altri.
Questo può accadere anche grazie all’enorme disponibilità di tutti quegli amici che, residenti in questo o quel luogo prescelto per il raduno, si
mettono a disposizione (con gioia, ne sono certa), per illustrarci e farci
apprezzare l’arte e la storia che contraddistingue ogni angolo di questo nostro
“Bel Paese”.
Ad Arezzo, il nostro riferimento è stata la nostra cara amica Jole, che in quei giorni si è dedicata completamente a noi
facendoci visitare tutti i luoghi più degni di interesse ed apprezzare le loro
straordinarie bellezze viste con gli occhi di profonda intenditrice quale è.
E non è la prima volta, in un precedente raduno ci ha voluto come ospiti a casa sua. A Lei va il mio
ringraziamento più sentito.
Nel nostro prossimo raduno che si terrà nel mese di settembre a Pistoia – Lago Verde (ci siamo già stati altre volte), la nostra ospite sarà Paola “gratt”
,che ringrazio fin d’ora per tutto ciò che farà per noi.
Ecco, questo è il nostro Gruppo.. il Gruppo che ho sempre sognato potesse esistere.. Un Gruppo di AMICI.
Adesso coltivo un sogno dentro di me: mi
piacerebbe che al torneo
AMICIDELBRIDGEONLINE che si svolge ogni
lunedì sera , potesse, di volta in volta, partecipare uno dei grandi campioni
del Bridge.
Abbiamo già avuto il piacere di avere con noi il grande FANTONI, che ringrazio infinitamente e spero vorrà ancora onorarci
della sua presenza.
Lunedì prossimo (17/5), sarà con noi il campione BOCCHI, che ha accettato volentieri di stare con noi e giocare
con una (beata lei) delle iscritte al nostro Gruppo. Lo ringrazio fin d’ora è
stato davvero gentilissimo e gliene sono infinitamente grata perché Norberto
Bocchi non ha mai partecipato a nessuna manifestazione su BBO
Spero di realizzare questo progetto anche per il futuro.
Anche questo contribuirà a rendere sempre più importante il nostro gruppo, soprattutto dal punto di vista “umano”.
Sono convinta che il gioco del Bridge debba essere vissuto non solo come gioco (o sport) fine a sé stesso, ma
anche dal punto di vista della grande “umanità” e “modestia” personale.
Perciò credo che se campioni di tale livello sono disposti e disponibile a stare con noi “comuni mortali”,
significa che sono campioni anche nella vita e racchiudono in loro queste
grandi doti.
Questo può servire da esempio e monito per quelle persone che spesso frequentano i nostri tavoli credendosi
“campioni” ma che, in definitiva, si dimostrano tali solo in superbia ed
arroganza.
Sono orgogliosa dei miei amici TANTO!
rosalba carbonetti
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